Italia e dintorni-Voci Libere
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Fino a qualche tempo fa pensavo che fossero le masse a dovere cambiare il mondo. In verit�, tutti i tentativi di cambiare il mondo sono falliti, perch� i partiti, nati per essere dalla parte degli ultimi e difendere i principi di uguaglianza e giustizia, guidati da �lite staccate dalle masse e immersi nei loro privilegi, hanno tradito quei valori. Perci�, da alcuni anni, penso che bisogna, attraverso un lavoro di lungo termine, prima cambiare le persone, perch� tutti acquisiscano un livello di consapevolezza e di autocoscienza per esercitare la cittadinanza attiva e prendere in mano il proprio destino.
La storia lontana e recente ha mostrato che il popolo indistinto pu�, in determinate situazioni, farsi manipolare da un qualsiasi pagliaccio che salga su un palcoscenico e votare per i Mussolini, gli Hitler, i Trump e i Salvini.
Salvini sa bene che il popolo indistinto � soggetto a fenomeni di appannamento della coscienza e di regressione a pulsioni primordiali, � un bravo fabbricante di slogan, trasformando problemi tragici in messaggi di propaganda subliminari. Crea prima paure che non hanno ragione di essere e poi punta a fare emergere quelle pulsioni pi� antiche, sepolte nell�inconscio collettivo. Sono sicuro che se propone la pena di morte avr� anche l� i consensi del popolo indistinto. Tra l�altro, il popolo indistinto ha anche una memoria corta tale da apparire masochista al punto di dimenticare tutti gli epiteti e gli insulti pi� offensivi, che non voglio neanche ricordare (lo ha gi� fatto Giacomo Anselmo) che la Lega ha rivolto ai meridionali e che ancora oggi potete sentire o leggere se andate qualche giorno nel Nord.
Allora, chiedo a voi mazaresi che mi leggete: voi camminereste insieme a uno che ha detto di voi peste e corna e che vi considera esseri inferiori, voi che siete eredi di quella tradizione culturale e dell�accoglienza che ci proviene dalla filosofia greca?
Ma c�� di pi�. Ed � un pericolo serio e molto grave. Purtroppo, per uno dei tanti errori della sinistra storica, sono state messe pesantemente le mani sulla nostra Costituzione con la riforma costituzionale del titolo V del 2001. Si � fatto il pasticcio di una Stato e Regioni una classificazione delle competenze, distinte tra quelle esclusive dello Stato, quelle esclusive della Regione e quelle concorrenti tra l�uno e l�latra.
Premesso che sostengo da anni l�abolizione delle Regioni e delle province, che sono dei pozzi di sperpero di denaro pubblico e di sottogoverni e privilegi e la ripartizione delle competenze tra Stato e Comuni, ci� premesso, adesso i leghisti che sono al governo nelle regioni del Nord, vogliono trattenere le loro tasse e farsi la loro sanit� e gestirsi le loro scuole. Inutile dire che questa costituirebbe la premessa per la secessione, tanto cara a Bossi ma mai abbandonata dai leghisti e che pone le premesse di una balcanizzazione dell�Italia e cio� del pericolo concreto di una guerra civile.
Perci�, cari mazaresi, volete voi proprio questo? Meditate bene prima di votare, usate la testa e fermate Salvini.
Rimbalza sui media internazionali la polemica sulla conferma della volontà del governo britannico di Boris Johnson di far uscire il Regno anche dall'Erasmus, lo storico programma di scambio fra studenti europei, non appena sarà in vigore la Brexit.
La questione è stata definita una volta per tutte mercoledì pomeriggio con la netta bocciatura di un emendamento alla legge di ratifica del divorzio da Bruxelles presentato dall'opposizione liberaldemocratica in una Camera dei Comuni ormai dominata dai conservatori di Boris Johnson dopo la vittoria elettorale del mese scorso.
Il voto, per quanto atteso, ha suscitato oggi reazioni di protesta sui social media da parte di vari studenti e accademici del Regno, nello stesso giorno in cui si attende l'ok finale dei Comuni della ratifica, prima del passaggio di rito dell'iter della legge la settimana prossima alla Camera dei Lord.
La fine di Erasmus era del resto annunciata, sullo sfondo della promessa del premier Tory di mettere fine alla libertà di movimento automatica con l'uscita dall'Ue e di cambiare in generale le regole del gioco sull'immigrazione, con una sostanziale equiparazione fra europei e non e un sistema a punti per il filtro degli ingressi basato in futuro come in Australia sull'esclusiva valutazione delle qualità degli aspiranti.
"Ebbene sì la Camera dei Comuni del Regno Unito ha ufficialmente detto addio anche all'Erasmus+, quella piattaforma che include anche il programma europeo di scambio degli studenti tanto apprezzato da generazioni di studenti europei - ha detto il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli -. La Brexit ormai è nei fatti e non sta a me dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ho sempre detto che la volontà popolare andava rispettata. Ciò non toglie che oggi è davvero un giorno molto triste perché, se il progetto europeo in questi anni è cresciuto, se l'Unione, soprattutto tra le giovani generazioni, si è fatta concreta, lo si deve anche a iniziative come l'Erasmus". "Ogni perdita impone una riflessione e una ristrutturazione, credo quindi che l'Ue debba necessariamente ripensare il percorso educativo per le nuove generazioni. Solo lo scambio e l'integrazione faranno il cittadino europeo di domani, non certo le chiusure e gli arroccamenti", conclude.
Secondo Mattero Renzi, 'a maggior ragione ora l'Unione Europea ha il dovere di investire sull'educazione, la conoscenza e le nuove generazioni'
Dicendo addio all’#Erasmus il Regno Unito scrive una pagina triste non solo per gli studenti europei. A maggior ragione adesso l’Unione Europea ha il dovere di investire sull’educazione, sulla conoscenza e sulle nuove generazioni
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 9, 2020
Sulle polemche interviene il sottosegretario all'Istruzione e l'università britannico Chris Skidmore: 'Il voto non significa che la Gran Bretagna lascerà per sempre Eramsus+ dopo l'uscita dall'Unione europea. La partecipazione del Regno Unito ad Erasmus+, ha rassicurato Skidmore, "farà parte dei nostri negoziati futuri con l'Unione europea. Diamo grande valore agli scambi internazionali tra studenti".
Alta tensione nel governo sulla Tav. "La crisi � gi� aperta", dice il sottosegretario alla presidenza del consiglio (M5s) Stefano Buffagni: "Cosa stia succedendo � chiaro - parlando alla presentazione del libro di Piercarlo Padoan e Dino Pesole "Il sentiero stretto". -: non � che ci sia da aprire una crisi, la crisi � gi� aperta. Finalmente. I giornali nei giorni scorsi ne avevano scritto, noi dicevamo che non ne sapevamo niente. Adesso un po' di difficolt� c'�, lo diciamo apertamente". Ma il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, assicura: "Col buonsenso si risolve tutto. Nessuna crisi di governo e nessuna nostalgia del passato, lavoriamo per unire e per dare lavoro, sviluppo e futuro all'Italia".
A stretto giro, ribatte il leader M5s, Luigi Di Maio: "Voglio solo che si rispetti il contratto e non si faccia cadere il governo, questo � buon senso: pensare che c'� ancora molto da fare".
Un botta e risposta che si � svolto nel corso di tutta la giornate tra i due vicepremier. "Nel contratto c'� la revisione dell'opera che � giusta, si possono tagliare spese, strutture, � giusto chiedere pi� contributi all'Europa e alla Francia. Non si pu� fermarla e conto che il buon senso prevalga", ha detto Salvini a Rtl. E, sui possibili rinvii della decisione a dopo le Europee di maggio, il ministro ha sottolineato che "il tunnel sar� l� anche l'8 giugno, la scelta va fatta". "Nessun vertice di Governo oggi, vado a Milano, ne parliamo luned�, io sono per fare non per disfare ", ha aggiunto Salvini.
Replica Di Maio: "Quando su tre, due la pensano in un modo, io e Conte, poi non decide solo uno, altrimenti avremo problemi in futuro".
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Tav, Conte: "escludo crisi di governo, sarebbe assurdo"
Commentando le parole di Di Maio che aveva definito irresponsabile lo stesso Salvini dopo le sue dichiarazioni di gioved� sera, il vicepremier leghista ha affermato: "Io irresponsabile? No, sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi. Comunque non mi scandalizzo, ho sempre lavorato per riavvicinare le posizioni, devono partire i bandi per la Tav, a me interessa quello".
"Questo Governo andr� avanti, sono contento di quanto ha fatto in questi nove mesi e ci sono ancora tante cose da fare", ha aggiunto Salvini, ribadendo che "la Lega non firmer� nessun provvedimento per bloccare l'opera: bisogna scegliere, non si pu� sempre rimandare".
Ma per il vicepremier 5Stelle, il weekend sar� di lavoro. "Sto lavorando insieme ai tecnici per far s� che questo risultato vada in porto. Noi abbiamo le soluzioni tecniche per evitare di vincolare i soldi degli italiani. L'obiettivo � che ci sia un accordo, la questione � politica. E' chiaro che stiamo parlando di qualcosa di pi� grande che e' il destino del governo, inevitabilmente sar� un weekend di lavoro". "E' chiaro ed evidente che se stai per ridiscutere un'opera non puoi vincolare i soldi degli italiani", ha aggiunto Di Maio, soffermandosi sulla scadenza dei bandi Telt, prevista per luned�. "Se parliamo dei soldi degli italiani da investire per un'opera in cui ci si dice che sono pi� costi che i benefici allora prima ridiscuti l'opera e poi vincoli soldi", aggiunge.
Interviene il Comit� Lyon-Turin: "Stop alla farsa. Uno studio dell'Ue che sottolinea tutti i vantaggi della Lione-Torino � firmata dagli stessi esperti che hanno realizzato l'analisi costi/benefici molto negativa per il Movimento 5 Stelle in Italia": E, in un tweet, allega un articolo sulle ultime rivelazioni sul caso Ponti, che boccia la Tav in Italia e la promuove in un dossier per Bruxelles.
Il sottosegretario Armando Siri si rivolge al premier Conte e al vicepremier Di Maio e avanza una proposta: "I bandi di Telt per la Tav si possono pubblicare con la clausola della dissolvenza prevista dal diritto francese: con quella clausola, nonostante la pubblicazione, possono essere revocati in qualsiasi momento".
L'Unione Industriale di Torino, Amma, Ance Piemonte, Confagricoltura Piemonte e Confindustria Piemonte hanno querelato Alessandro Di Battista, che intervistato da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', aveva sostenuto l'esistenza di un legame fra 'ndrangheta e Comitati S� Tav, oltre a fare accenni a non meglio precisati episodi di corruzione. Le associazioni, promotori di un Comitato S� Tav, si considerano "destinatarie dell'offesa e ritengono tali dichiarazioni gravemente lesive".
In Lombardia � impossibile fare affari con la pubblica amministrazione senza �accordarsi� con imprenditori concorrenti, foraggiare amministratori prezzolati e oliare politici disonesti. Non solo, gli eletti sono, in larga parte, semplici �yes man� con un dominus nascosto � spesso un relitto di Tangentopoli -, al quale obbediscono a bacchetta. Sono alcune delle tristi verit� che si evincono dall�inchiesta sulle tangenti che in questi giorni sta falcidiando i vertici di Forza Italia in Lombardia e che ha portato il presidente leghista della regione, Attilio Fontana, dritto nel registro degli indagati.
Un�indagine che appare ben lungi dall�essere conclusa. Una storia gi� vista, si potrebbe pensare � anche perch� era dai tempi di Tangentopoli che dalle parti del Palazzo di giustizia di Milano non si vedevano imprenditori con l�avvocato al seguito presentarsi spontaneamente dai magistrati per autoincolparsi di corruzione -, ma non � cos�. Le 712 pagine dell�ordinanza predisposta dalla Dia (cio� dall�antimafia, perch� oltre alla corruzione nella regione pi� industrializzata d�Europa c�� anche tanta �ndrangheta), che hanno portato a 23 arresti e a 90 indagati, al di l� dei singoli reati tutti da dimostrare, raccontano molto.
Per esempio, dicono che chi decide candidature, giunte comunali e provinciali, governi regionali, presidenti di commissioni, direttori generali di ospedali, partecipate e enti vari, non sono i vertici politici �ufficiali�, quelli visibili, ma oscuri personaggi �attovagliati� in un costoso ristorante nei pressi del Pirellone.
Attilio Fontana, leghista doc, segue tutti i �consigli� suggeritigli da Nino Caianiello, il Burattinaio, il �Mullah� gi� condannato per concussione, uno che ha appena tentato di corromperlo. E non sembra importargli il fatto che Caianiello sia il dominus occulto di Forza Italia, in teoria un competitor politico. � quel Caianiello che incassa il primo stipendio da consigliere regionale di Angelo Palumbo, planato al Pirellone solo grazie ai voti veicolati da �Nino�. � quel Caianiello che d� della �cretina� a Laura Comi, ufficialmente un pezzo grosso del partito di Silvio Berlusconi (eurodeputata, vice presidente del Parlamento europeo, coordinatrice provinciale di Forza Italia di Varese), la quale invece viene trattata come una scolaretta alla quale fare �uno shampoo�, perch� non ha ancora ridato parte dei soldi giunti grazie alle consulenze conferitele dall�ente pubblico Afol�
E al tavolo di quel costoso ristorante, trovano spazio anche relitti (pluricondannati) di Mani pulite come il craxiano Loris Zaffra, gi� presidente di Aler (un altro buco oscuro della regione), che maneggiano il potere usando gli stessi metodi del 1992, piazzando le persone l� dove possono poi ricevere appalti, dare consulenze, elargire posti di lavoro ad altri amici, i quali saranno a loro volta in debito. In un gioco di specchi infinito. L�unica differenza col 1992 � che ora i soldi questi non li danno pi� al partito, ma se li tengono per s�.
PIERCAMILLO DAVIGO, ANTONIO DI PIETRO e GHERARDO COLOMBO.
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Ma quell�inchiesta dimostra anche come gran parte degli affidamenti pubblici sia frutto di accordi spartitori tra imprenditori, che ritengono la �decima� ai politici di cui sopra un fatto scontato e che si rifanno dell�investimento concertando irrisori ribassi d�asta, depredando le casse pubbliche. Cos� lo stato si ritrova a pagare le tangenti necessarie per fregare lo Stato.
La tentata turbativa dell�appalto per la pulizia neve di A2A Calore & Servizi da 5 milioni di euro, seguita in diretta dagli investigatori, ne � un fulgido esempio. Per quell�affidamento ben sei societ� (F.I. Impianti Interrati s.r.l.; Edil Costruzioni Cuoco s.r.l.; Bonatti s.p.a.; AENERGIA RETI s.r.l.; Tagliabue s.p.a.; C.P.L. Concordia Soc. Coop.) tentano di accordarsi per offrire tutte lo stesso ribasso, non oltre il 10%. L�accordo salter� solo perch� arriva una settima ditta, la Viridia, che non aderir� al patto corruttivo. Non per remore morali, ma solo perch� deve per forza vincere un lotto, poich� � in crisi di liquidit�. Tanto che il suo rappresentante se ne scuser� con i �colleghi�, promettendo loro che se vinceranno �poi l�anno prossimo non creeranno alcun problema��!
Ma, si sa, gli incidenti capitano, quindi saltata la neve, molte delle stesse ditte iniziano a pensare alle prossime gare, c�� da accordarsi per quella sul teleriscaldamento, sulle fogne, ecc� Particolare non trascurabile, buona parte delle societ� che tentano la truffa erano gi� titolari del servizio neve, avendo vinto il bando nel lontano 2011.
Tutto ci� � possibile perch� la Pubblica amministrazione non ha anticorpi per opporsi alla spoliazione sistemica: dirigenti, quadri e semplici impiegati non vogliono (o non possono) dire di no ai superiori, anche quando viene loro ordinato di compiere atti palesemente contrari alle norme.
Anche in questo caso l�inchiesta offre una sconfortante panoramica con la ricostruzione della supposta corruzione che ha reso la municipalizzata Amsa un bancomat per l�imprenditore in odore di �Ndrangheta Daniele D�Alfonso, titolare della Ecol-Service, spalleggiato dal politico di riferimento Pietro Tatarella, secondo i pm stipendiato a botte di 5 mila euro mensili proprio da D�Alfonso.
Anche in questo caso l�inchiesta offre una sconfortante panoramica con la ricostruzione della supposta corruzione che ha reso la municipalizzata Amsa un bancomat per l�imprenditore in odore di �Ndrangheta Daniele D�Alfonso, titolare della Ecol-Service, spalleggiato dal politico di riferimento Pietro Tatarella, secondo i pm stipendiato a botte di 5 mila euro mensili proprio da D�Alfonso.
PIETRO TATARELLA CON MARIASTELLA GELMINI.
Gli investigatori hanno intercettato emissari di D�Alfonso consegnare tangenti a un sindacalista della Fiadel, il quale � per i pm � avrebbe poi girato i soldi al direttore operativo di Amsa, Mauro de Cillis, per l�appalto sui rifiuti pericolosi. Ma hanno anche visto come i semplici dipendenti � che nulla avevano ricevuto in cambio � abbiano violato norme, fatto rivelazioni, concesso proroghe e accettato offerte, totalmente al di fuori di ogni regola.
Un commissario di gara arriva a telefonare a un dipendente dell�azienda perch� nel bel mezzo della commissione aggiudicatrice ci si rende conto che mancano sia le fidejussioni bancarie sia l�autorizzazione a trattare rifiuti pericolosi (e la gara � per la raccolta dei rifiuti pericolosi!). E, visto che quei documenti non saltano fuori, i commissari decidono di proseguire ugualmente con l�assegnazione, che poi si metteranno d�accordo, perch� alla fine non sono carte importanti�
Le manette sono scattate quando la cricca si stava gi� concentrando sulle gare Amsa a venire: quella per la pulizia dei pozzetti, per la raccolta delle deiezioni nelle aree cani, per il trasporto dei rifiuti pericolosi. Tutti appalti che si sarebbero aggiunti ai tanti gi� incamerati da Ecol-Service, non solo con Amsa, ma anche con Cap Holding, la societ� che gestisce il servizio idrico integrato a Milano e altri Comuni lombardi � la quale al 2019 aveva quattro appalti attivi con la societ�, uno dei quali sospeso per disservizi e tre giunti quasi a naturale scadenza -, con la municipalizzata Alfa di Varese con molti comuni di Lombardia e Piemonte.Interpellata da Business Insider Italia, Amsa ha dichiarato �di aver di aver predisposto la sospensione delle persone interessate da misure cautelari�. Bene, per� quei dipendenti che si sono prestati al supposto illecito sono ancora al loro posto. E l� resteranno, in attesa dei prossimi D�Alfonso, Tatarella, De Cillis e compagnia cantante.
PALAZZO DI GIUSTIZIA TRIBUNALE MILANO.
In realt�, un�eccezione � l�unica luce in questo universo buio � c�� stata, si chiama Massimo Sandoni. � il funzionario dell�ufficio tecnico del comune di Gallarate � �un elemento bloccante�, per dirla con le parole dell�assessore all�Urbanistica, Alessandro Petrone, il suo nemico, ora in manette � che non solo ha osato dire di no a varianti spericolate del piano urbanistico, ma � anche passato all�azione. Quando gli inquirenti si sono resi conto che gli indagati si lamentavano dell�integrit� di Sandoni, lo hanno chiamato, lo hanno interrogato e poi lo hanno cooptato nell�indagine, trasformandolo in un agente sotto copertura. E lui ha registrato tutto: pressioni, violazioni, insulti. Materiale che � oro nelle mani dei giudici. Ora Sandoni nella sua citt�, Gallarate, � stato definito dal sindaco Andrea Cassani �un eroe�. Ma � il medesimo sindaco che aveva scelto proprio Petrone per quell�assessorato fondamentale e che non si � mai accorto degli illeciti. Una triste ironia, ma forse anche una flebile speranza.
[FONTE: Microsoft News]
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Tuttavia le prime indicazioni trapelate dalle comunicazioni tra l'equipaggio e la torre di controllo inducono gli esperti di aviazione a supporre che vi siano aspetti in comune tra questa tragedia e l'incidente in Indonesia del 29 ottobre scorso di un altro B737 Max, della compagnia Lion Air, che ha provocato 189 morti.
I piloti non controllavano l'aereo
I problemi del Max di Ethiopian sono cominciati quasi subito dopo il decollo da Addis Abeba. Secondo quanto riferito, in via riservata, da un pilota esperto di sicurezza, mentre l'aereo di Ethiopian stava salendo in quota i piloti hanno comunicato un'emergenza, hanno detto che non riuscivano a controllare l'aereo e che avevano indicazioni sbagliate sulla velocit� del velivolo. L'aereo � sembrato impennarsi e scendere in picchiata pi� volte prima della caduta finale.
Un aereo nuovissimo
Il Boeing Max � l'ultima versione rinnovata del velivolo pi� venduto al mondo, il 737 con due motori, capace di trasportare quasi 200 passeggeri, di solito usato sulle rotte a medio raggio (tre ore), ma nelle versioni pi� potenti pu� arrivare oltre, anche a cinque ore. Il Max ha fatto il primo volo tre anni fa (29 gennaio 2016) ed � entrato in servizio commerciale nel 2017 con Southwest, la compagnia americana antesignana delle low cost.
12/03/2019 - 06:59
Nuova operazione contro il clan di Porta Nuova che aveva ricostituito la commissione provinciale di Cosa Nostra
PALERMO - I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno arrestato 32 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, favoreggiamento aggravato, trasferimento fraudolento di valori, sleale concorrenza aggravata dalle finalit� mafiose, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. L�inchiesta, coordinata dalla Dda del capoluogo siciliano, � incentrata sulla famiglia mafiosa di Porta Nuova ed � la prosecuzione dell'operazione che Cupola 2.0 del dicembre scorso che porto in carcere 46 persone tra boss, gregari ed estortori .
L'inchiesta della dda di Palermo svel� anche il nome del nuovo capo della mafia, l'anziano padrino Settimo Mineo e ha portato alla luce una una mafia che torna al passato attraverso la ricostituzione della commissione provinciale e che afferma le antiche regole come quella della affiliazione rituale attraverso la "punciuta'" e il divieto ferreo per gli uomini d'onore di avere relazioni extraconiugali.
Ma l'inchiesta racconta anche di una mafia pi� interessata che mai agli affari: la droga, antico business per anni lasciato alla ndrangheta, le scommesse online, nuova frontiera del guadagno illecito, le estorsioni. I carabinieri ne hanno accertate 28. Bersagli commercianti e imprenditori, soprattutto edili.
La Cosa Nostra che viene fuori dagli ultimi blitz dunque mantiene un solido attaccamento alle origini pur essendo pronta a puntare su investimenti nuovi. Una mafia arcaica, che continua a usare teste di capretto per minacciare i suoi nemici, a punire chi non rispetta le regole con la morte, ma negli affari non esita a scommettere sul futuro.
La nuova Cupola di Cosa nostra era tornata a riunirsi dopo vent'anni, il 28 maggio scorso, ad Altarello di Baida, nel Palermitano. Il blitz, allora, port� in carcere il boss Gregorio Di Giovanni, indicato dagli inquirenti come uno dei rappresentanti della nuova Cupola. Le indagini successive hanno accertato che Di Giovanni, dopo la scarcerazione seguita a una condanna passata, aveva immediatamente affiancato il reggente del mandamento Paolo Calcagno, prendendone poi il posto alla guida della �famiglia� dopo l�arresto.
Da allora, secondo le indagini, era diventato lui il capo del clan: per un periodo suo vice era stato il fratello Tommaso, poi anche lui arrestato. Il capomafia � stato affiancato nella gestione delle attivit� illecite da uomini di fiducia di diversi quartieri del centro della citt�.
L�inchiesta, oltre a ricostruire gli assetti mafiosi, ha svelato che Calcagno, dal carcere, dava ordini per il sostentamento della sua famiglia. Nel corso dei colloqui in carcere forniva alla moglie e al cognato indicazioni sui soggetti cui rivolgersi per ricevere le somme di denaro che spettavano loro e i profitti degli investimenti economici realizzati in attivit� commerciali pienamente funzionali e attive.
[FONTE LA SICILIA]
Due uomini a volto coperto e armati hanno assaltato stamattina un'autocisterna che trasportava latte. Il mezzo si trovava in territorio comunale di Torralba (Sassari) ed era diretto al caseificio "Fratelli Pinna" di Thiesi.
L'autista � stato fatto scendere e allontanare dai due, che poi hanno dato fuoco all'autocisterna senza sversare il latte in strada. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri.
SASSARI - Sul prezzo del latte c'� l'accordo. Il Tavolo convocato dal prefetto di Sassari Giuseppe Marani ha chiuso un'intesa che prevede 74 centesimi al litro, con l'impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano. Al vertice in Prefettura hanno partecipato i rappresentanti dei pastori, le aziende di trasformazione con i rappresentanti del governo, della Regione Sardegna e delle associazioni di categoria.
Dopo un primo tavolo, sempre a Sassari, la vertenza sul prezzo del latte oggi era ripartita nell'incontro in Prefettura dalla base dei 72 centesimi stabiliti dieci giorni fa e dal decreto firmato ieri dal Governo, che ha stanziato 24 milioni di euro per sostenere la filiera lattiero-casearia della Sardegna. Al vertice in piazza d'Italia hanno partecipato pastori, aziende di trasformazione, associazioni di categoria con i rappresentanti di Governo e Regione.
Via libera inoltre al tavolo di filiera: la prima riunione � convocata il 15 marzo alle 10 nella Prefettura di Sassari. La dirigenza del Consorzio Pecorino romano ha incontrato il prefetto di Sassari, Giuseppe Marani, e il capo di Gabinetto del ministero delle Politiche agricole, Luigi Fiorentino, e ha accolto la richiesta di istituire un tavolo per l'intera filiera dell' ovicaprino in Sardegna con pastori, industriali e associazioni di categoria.
Verbale accordo, prezzo in crescendo sino a novembre
Il latte ovino verr� pagato dai trasformatori ai pastori 72 centesimi al litro a febbraio e 74 centesimi da marzo sino a fine campagna, come acconto per il conferimento del prodotto appena munto. A novembre 2019, quando sar� il momento del saldo su tutto il latte prodotto e portato ai caseifici industriali e alle cooperative, il prezzo del conguaglio da corrispondere agli allevatori sar� calcolato in base al prezzo del pecorino romano rilevato alla Borsa di Milano, e seguendo una griglia crescente. E' quanto prevede l'accordo sottoscritto oggi in prefettura a Sassari tra gli allevatori e i trasformatori. La griglia prevede: 72 centesimi al litro per un prezzo del formaggio di 6 euro al chilo, 76 centesimi al litro per il pecorino a 6 euro e 50 centesimi, 83 centesimi con il formaggio a 7 euro, 90 centesimi per il pecorino a 7 euro e 50, 96 centesimi con il formaggio a 8 euro, 1 euro e 2 centesimi con il pecorino a 8 euro e 50 al chilo.
Centinaio, bene accordo su prezzo, � solo l'inizio
''E' stato finalmente trovato l'accordo sul prezzo del latte tra pastori e trasformatori a 74 centesimi, con l'impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano. � la dimostrazione che quando ci si siede a un tavolo con spirito costruttivo si raggiungono importanti traguardi''. Cos� il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. ''Posso assicurare - continua il ministro - che quello di oggi � solo l'inizio. Andiamo avanti e ci mettiamo a disposizione, lavorando in modo serio sull'organizzazione dell'intera filiera e il rilancio del settore come ho sempre promesso''. Comunque quella di oggi, conclude, ''� un'ottima notizia, dopo l'approvazione del decreto legge in Cdm per la crisi del settore lattiero caseario e ovi-caprino''.
Salvini, soddisfatto per accordo. Presto in Sardegna
"Sono soddisfatto e ringrazio tutti quelli che hanno permesso di arrivare a questo risultato positivo. Conto di tornare presto in Sardegna per festeggiare con i pastori, sempre pronto a intervenire qualora ce ne fosse bisogno". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini sull'accordo trovato per il prezzo del latte.
Pastori, cauto ottimismo in attesa tavolo filiera
"Soddisfatti? � un punto di partenza, ma ora c'� da prendere in mano tutta la fase strutturale". E' cauto Gianuario Falchi, uno dei pastori che fa parte della delegazione degli allevatori al tavolo convocato in Prefettura per portare a termine la vertenza legata al prezzo del latte ovino. "Non c'� solo la parte industriale e cooperativa - spiega - ma c'� anche la grande distribuzione, che
nella filiera dovr� avere un ruolo molto importante, soprattutto per non riportarci nell'incubo delle aste al ribasso". Per ora,
sottolinea, "tutti hanno promesso, adesso bisogna vedere: noi vigileremo". Certo, "ad accontentare tutti non ce l'avremmo mai
fatta - dice - questa dei 74 centesimi � un'apertura, ci stiamo concentrando sul futuro".
Sulla stessa lunghezza d'onda Andrea Mulas, altro rappresentante dei pastori che ha seguito di persona la trattativa con industriali, governo, Regione e associazioni di categoria. "Chiudiamo questa prima partita e andiamo avanti col secondo punto", preme. "Stiamo aspettando che ci diano una data per il tavolo di filiera - afferma - dove si dovr� trattare sulla piattaforma da presentare all'assemblea straordinaria dei consorzi di tutela". Sar� quella la sede "per iniziare a modificare lo statuto e parlare di riforma per tutti i consorzi - conclude - per far ripartire la filiera, per il nostro futuro, per riprenderci i nostri diritti".
In rappresentanza di chi produce il latte c'era anche Coldiretti. "Chiedevamo un acconto per ri-quantificare a saldo il prezzo in base alle vendite dei formaggi, speriamo di aver imboccato una strada nuova, stiamo a vedere", dice il presidente regionale, Battista Cualbu. "Vogliamo che veramente questo impegno ricada positivamente sui pastori - chiosa - su chi materialmente munge il latte".
Unione Nazionale Consumatori, ottima notizia, s� ad accordo no a prezzi imposti
"Ottima notizia. Siamo sempre favorevoli ad un libero accordo tra le controparti, in questo caso tra rappresentanti dei pastori e aziende di trasformazione, cos� come � un bene che il Governo ed il Prefetto abbiano svolto un ruolo di mediazione tra le parti", cosi' Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, commenta favorevolmente la notizia dell'accordo a 74 centesimi al litro sul prezzo del latte.
"Sarebbe stato invece inaccettabile l'imposizione di un prezzo politico ad 1 euro come si voleva fare inizialmente. Un ricarico del 66,6% che sarebbe stato traslato sui consumatori finali", prosegue Dona. "Resta da capire come mai il libero mercato non funzionasse e per questo attendiamo un pronunciamento dell'Antitrust", conclude Dona.
Agrinsieme Sardegna, nuovi passi avanti sul prezzo
Sul prezzo del latte ovicaprino oggi sono stati fatti "nuovi passi avanti", durante "la seconda riunione del Tavolo 'ristretto', nella quale � stato raggiunto un importante accordo tra le parti". Cos� Agrinsieme Sardegna, il coordinamento che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, commenta favorevolmente l'accordo a 74 centesimi al litro sul prezzo del latte, "cifra che si avvicina a coprire i costi di produzione". "E' ora necessario continuare a lavorare affinch� si leghi il prezzo del latte ovicaprino a quello di tutti i formaggi dell'Isola e non solo del pecorino romano; allo stato attuale, infatti, si arriverebbe al riconoscimento di 1 euro al litro solo con un prezzo del pecorino pari a circa 8,50 euro al chilo, con una quotazione che attualmente si aggira sui 5,70 euro al chilo", prosegue Agrinsieme Sardegna.
In vista del nuovo incontro del Tavolo 'ristretto' a Sassari, che sar� convocato tra circa quindici giorni e "durante il quale auspichiamo si inizi a parlare dei controlli da estendere a tutti gli operatori della filiera, chiediamo che venga istituzionalizzato il Tavolo nazionale ovicaprino, attraverso un decreto ministeriale che ne specifichi i componenti e le competenze", continua il coordinamento regionale.
Coldiretti, ora vigilare sul rispetto dell'accordo
Serve ora vigilare attentamente sul rispetto dell'accordo per fare in modo che si trasferiscano ai pastori gli effetti positivi sul mercato del pecorino determinati dall'intervento pubblico e dall'aumento delle vendite stimato pari al 30% dalla grande grande distribuzione, per effetto delle campagne promozionali. E' quanto afferma la Coldiretti, in una nota, nel commentare l'accordo sul prezzo del latte ovino raggiunto a Sassari dopo quasi un mese di negoziati. ''Da allora - ricorda la Coldiretti - circa tre milioni di litri di latte sono stati lavorati per essere dati in beneficienza, dati in pasto agli animali o gettati in strada per colpa di una situazione insostenibile che - sottolinea l'organizzazione agricola - ha portato i pastori all'esasperazione. Abbiamo firmato per ultimi con senso di responsabilit� un accordo che aumenta del 20% l'acconto sul prezzo del latte consegnato dai pastori rispetto all'inizio del negoziato, con l'obiettivo pero' di arrivare a quotazioni finali di un euro per effetto della griglia di indicizzazione che � stata impostata. Restiamo impegnati per ottenere nuove regole - conclude - che valorizzino il lavoro dei pastori nella formazione del prezzo e vigileremo affinch�, dopo le evidenti disfunzioni, si arrivi al piu' presto una corretta gestione del Consorzio di tutela del pecorino Romano che veda protagonisti i pastori, ai quali devono essere assegnate le quote di produzione''. In gioco, precisa Coldiretti, ci sono 12mila allevamenti della Sardegna dove pascolano 2,6 milioni di pecore, il 40% di quelle allevate in Italia, che producono quasi 3 milioni di quintali di latte destinato per il 60% alla produzione di pecorino romano (Dop).
Industriali soddisfatti, si riprende a produrre
"Si riprende a produrre serenamente". E' soddisfatto dell'accordo raggiunto a Sassari Pierluigi Pinna, uno dei titolari del caseificio Fratelli Pinna di Thiesi (Sassari) e rappresentante dell'industria lattiero-casearia sarda al tavolo sulla vertenza per il prezzo del latte. "Col buon senso si raggiungono sempre i giusti accordi - sostiene Pinna - oggi abbiamo fatto un grande passo avanti". Secondo l'ex presidente di Confindustria Nord Sardegna, "abbiamo convinto gli allevatori della bont� della nostra proposta: i pastori hanno capito e condiviso con noi il percorso che bisogna costruire per valorizzare la materia". Per questo, dice Pinna, "complimenti dal mondo della trasformazione agli allevatori ovini che hanno saputo dare il giusto indirizzo alla trattativa, hanno saputo condividere le soluzioni e hanno la volont� di continuare a condividere su un tavolo verde il percorso di crescita di questo settore".
[FONTE ANSA]
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Sono circa 60.000 i candidati attesi alla selezione per i navigator, le persone che dovranno guidare i beneficiari del reddito di cittadinanza nell'inserimento al lavoro. Lo si legge nel bando per l'organizzazione della selezione che parla di "Servizio relativo alla prova scritta per 60.000 candidati". La prova consiste nella somministrazione di un test a risposta multipla composto da massimo 100 quesiti su 10 materie: tra queste la cultura generale, la logica, l'informatica, il diritto del lavoro e le regole del diritto di cittadinanza.
Sono almeno 120mila le domande per accedere al reddito di cittadinanza che sono state raccolte e presentate in due giorni dalle diverse strutture impegnate su questo fronte. Alle 92.094 domande presentate alle Poste, direttamente allo sportello o tramite il sito gestito per conto del governo, si aggiungono infatti le 30mila raccolte dai Caf nel primo giorno di assistenza che se seguono lo stesso ritmo anche nel secondo giorno porterebbero il totale attorno alle 150mila domande.
Reddito, Di Maio: "Navigator supporto essenzial
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"Oggi nel corso della Conferenza unificata chiederemo il rinvio del parere sul reddito di cittadinanza. Di Maio ci deve dire cosa vuole fare, se vuole che le Regioni esprimano un parere". Cos� il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti. "Ci aspettiamo che il governo ci faccia sapere nelle prossime ore quali sono le sue determinazioni e di arrivare a un'intesa. Ma al momento non sappiamo su cosa esprimerci perch� non abbiamo il testo", ha concluso Toti.
[FONTE ANSA.IT]